Addio a Luis Sepùlveda.
Il coronavirus ha portato via anche una delle voci letterarie più belle dei nostri tempi, quella del cileno Luis Sepúlveda che con i suoi romanzi aveva conquistato il mondo intero.
A 70 anni si è spento in Spagna, dove viveva da tempo, lasciando un vuoto nel cuore dei lettori: ora tanti corrono a riprendere in mano i suoi libri per tornare a innamorarsi della sua scrittura semplice, diretta ma in grado di scavare in fondo agli animi. Altri, invece, che i suoi romanzi non li avevano mai letti, lo cercano per la prima volta, con il desiderio di scoprire un autore pianto da così tanti italiani. La sua produzione letteraria è davvero molto vasta, tra le sue opere più significative vi segnaliamo:
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Il gabbiano Kengah tuffandosi nel maredel Nord su di un Banco di Aringhe per pescare. Ma quando riemerge, il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, ma poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C’è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l’uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l’amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà l’aiuto di tutti…
Un inno alla libertà, alla vita e all’amore. L’amore verso tutti, non solo chi ci somiglia ma anche chi è completamente diverso da noi. Dal romanzo del 1996 fu tratto nel 1998 il fortunato film d’animazione La gabbianella e il gatto di Enzo D’Alò.
La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l’oblio
Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa
E’ la storia di Moby Dick dal punto di vista della balena. a balena bianca, la creatura più grande di tutto l’oceano, ha conosciuto l’immensa solitudine e l’immensa profondità degli abissi e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. (fonte: Consigli.it).